Vi siete mai chiesti perché alcune persone, nonostante l’oggettiva crisi del mercato del lavoro, scelgono di abbandonare un posto sicuro? Perché mai un giovane talento promettente, con un ottimo impiego e stipendio, dovrebbe rinunciare a tutto questo per entrare nel mondo dell’incertezza e del precariato?

Sono situazioni che, come coach di carriera, ho affrontato più di una volta.

Il motivo può risiedere nell’incapacità di trovare una ragione per alzarsi la mattina. I giapponesi lo chiamano IKIGAI: Iki significa vita, esistenza. Gai vuol dire scopo, ragione. L’IKIGAI è un concetto che nasconde degli importanti interrogativi esistenziali.  Qual è lo scopo della mia vita? Che significato ha quello che sto facendo? Quelle persone potrebbero averlo perso, o -forse- non averlo mai trovato.

La cultura che permea la nostra società, infatti, tende ad associare il lavoro alla fatica; l’etimologia stessa del termine lavoro richiama a una componente di fatica e sofferenza, basti pensare al termine travailler francese. Questo porta ad essere costantemente focalizzati su cosa si deve fare piuttosto del perché, che valore e che senso ha ciò che facciamo.

Penso che sia fondamentale talvolta fermarsi, e spostare il focus sulla nostra felicità.

Durante i miei approfondimenti circa le tecniche più efficaci per l’orientamento e il bilancio di competenze, mi sono di recente imbattuta proprio nel metodo IKIGAI, chiave di volta per la ricerca del benessere personale e professionale. Desidero darvi un assaggio qui proponendovi un semplice esercizio.

Prendete carta e penna disegnate 4 cerchi, come quelli nell’ immagine.

 

 

 

 

 

 

 

Nel primo cerchio inserite la risposta alla domanda “Cosa mi piace fare? (Nel lavoro, nel tempo libero…). Cosa amo davvero fare, e farei – ad esempio- se non avessi il problema di dover guadagnare?”

Nel secondo cerchio inserite la risposta alla domanda “Cosa so fare? In cosa sono bravo, per cosa sono portato?”

Nel terzo cerchio inserite la risposta alla domanda “Di cosa ha bisogno il mercato del lavoro che mi circonda? Quale valore aggiunto posso offrire agli altri?

Nel quarto cerchio inserite la risposta alla domanda “Quale attività potrebbe essermi retribuita“? “Posso ottenere un riconoscimento economico dalle mie capacità”?

Le risposte a queste domande possono sovrapporsi ma possono essere anche molto diverse. L’IKIGAI, ovvero lo scopo della nostra vita, si trova nell’intersezione dei 4 cerchi. E’ un ideale di equilibrio, strettamente personale. Tutti abbiamo un IKIGAI, ma pochi riescono a scoprire qual è.

Siete pronti per questa stimolante caccia al tesoro?

 

Consulenza di orientamento