Avete mai pensato che cantare possa essere un’attività utile alla produttività di un team aziendale?
All’interno dei contesti lavorativi diventa sempre più importante saper “fare squadra”, ovvero lavorare in maniera interdipendente e cooperativa per raggiungere un risultato comune. Se coeso e affiatato, il gruppo assicura prestazioni di gran lunga migliori rispetto a quelle individuali; per questo motivo incoraggiare il gioco di squadra, anche attraverso attività ed esperienze divertenti, è fondamentale per il successo di un’azienda.
Ma perché proprio il canto in coro come attività di team building aziendale?
Ammetto di essere di parte: oltre a essere psicologa del lavoro esperta in team building aziendali, io stessa canto in un gruppo. Immersa in una famiglia “musicale” con un papà chitarrista, la musica è sempre stata un elemento essenziale della mia vita.
Ci sono anche concrete evidenze a supporto dell’importanza della musica. E’ scientificamente provato che il canto migliori l’equilibrio psico-fisico poiché aiuta a superare limiti personali (timidezza, insicurezza ecc.) e a liberare la propria carica espressiva.
Per di più cantare in coro è una delle attività che maggiormente si fonda sulle dinamiche di gruppo. In questo caso la sfida ha poco a che vedere con l’abilità canora. Permette, infatti, di mettere in atto processi di condivisione, confronto e reciproco supporto. Il coro è una potente metafora dell’aggregazione, l’evidente dimostrazione che l’insieme è più della somma delle sue parti.
In un coro ogni persona si avvale delle sue abilità personali ma anche di quelle inaspettate dei propri compagni. Invitati a cantare da soli entreremmo nel panico: la vergogna di esibirsi, la paura di stonare e di rendersi ridicoli sono fortissimi inibitori. Quando però siamo in gruppo, quando, cioè, siamo tutti “sulla stessa barca”, possiamo fruire della forza dell’insieme.
Scendendo nel dettaglio: per costituire un coro efficace occorre impostare una geometria di equilibri precisa e ben calibrata. Il primo equilibrio è interno alla sezione vocale: ogni voce si dovrà adeguare alle altre per intonazione, ritmo e volume, fino a non essere più distinguibile dall’insieme. Il secondo è tra le sezioni: si dovranno ascoltare a vicenda senza farsi portare fuori tono per ottenere un risultato armonioso.
Vi assicuro che se questi passaggi vengono rispettati con l’ausilio di un buon vocal coach, la performance canora è entusiasmante. L’esperienza si trasforma in un apprendimento di successo, donando identità, forza e autostima al gruppo, pronto a raggiungere insieme altri traguardi.
Ho potuto toccare con mano tutto questo in quanto reduce da un Team Building by Singing iniziato con scetticismo e mugugni, e terminato tra applausi, commozione e abbracci.
“Il mio canto libero” di Battisti – il brano scelto – in questo caso è stato davvero liberatorio per un team che ha saputo mettersi in gioco.